I piloti dell’Aruba.it Racing – Ducati team ritrovano le loro Panigale R dopo le due giornate di test che si svolte qui a fine Luglio dove sia Chaz che Marco, hanno cercato di affinare ancora di più il livello di competitività delle loro moto. Chaz Davies è ora terzo nel mondiale e ha come obiettivo la riconquista del secondo posto in graduatoria che dista 56 punti. La pista tedesca piace al gallese che lo scorso anno vi ha raccolto una vittoria di manche e solo un improvviso scroscio di pioggia prima di Gara 2 gli ha negato la gioia della doppietta. Per Melandri invece si tratta di un autentica prima volta non avendovi mai corso prima. I test svolti qui sono sicuramente serviti ad aiutare Marco nella messa a punto di base della Panigale R oltre che a prendere confidenza con il tracciato. Per il ravvenate invece gli obiettivi da qui a fine stagione sono quelli di fare il meglio possibile cercando di bissare il successo di Misano. 

Anche la terza Ducati in pista, quella del Barni Racing Team affidata a Xavi Fores, sarà da tenere d’occhio. Il pilota di Llombai, è reduce da due quinti posti sulla difficile pista di Laguna Seca e al Lausitzring ha raccolto il suo unico podio in SBK, terminando terzo in gara 2 nel 2016. Xavi è ora sesto nel mondiale e la conquista del quinto posto può essere considerata un obiettivo stagionale soddisfacente. 

 

Questo week-end torna in pista anche la Superstock 1000 dove l’Aruba.it Racing – Junior Team cercherà di consolidare il primato in classifica detenuto da Michael Ruben Rinaldi. Anche la squadra Superstock ha svolto dei collaudi a Luglio per poter scendere in pista senza lasciare nulla al caso in quanto siamo nella fase dove si deciderà il titolo. 

 

Con Gara 2 di domenica si esaurirà la storia sportiva dell’Eurospeedway Lausitzring, in quanto il circuito tedesco cambierà totalmente destinazione d’uso diventando un centro di test per il prodotto di serie. La pista tedesca, nata all’inizio del nuovo millennio con l’anello di velocità per poter ospitare lo sbarco della F.Indy in Europa, ha cercato una seconda opportunità aggiungendo un tracciato “infield” che si snoda all’interno dell’ovale pur usandone una parte. La configurazione usata dalle Superbike risulta essere troppo lenta e poco spettacolare e richiede inoltre assetti inusuali a causa dei numerosi avvallamenti e delle giunzioni fra ovale ed infield. La Superbike vi ha corso all’inizio degli anni 2000 per poi farvi ritorno lo scorso anno.
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